L’aborto spontaneo: tutto ciò che devi sapere
Purtroppo, il tema dell’aborto spontaneo non è ancora abbastanza discusso, al contrario, viene taciuto e fatto oggetto di taboo. Spesso le donne si trovano a dissimulare la propria sofferenza tra gli amici e in pubblico, poiché questo sembra essere l’unico modo possibile per affrontare la pressione emotiva derivata dalla drammatica esperienza.
Gli episodi di aborto spontaneo sono estremamente comuni e ne sono colpite le donne di tutto il mondo. Si stima che una gravidanza su sette porti ad un aborto spontaneo, per un numero complessivo annuo di 23 milioni di episodi a livello mondiale. La cifra è probabilmente più alta, se si considera che molti casi non sono segnalati.
Celebrità come Beyoncé, Michelle Obama, Meghan Markle, ma anche le nostre Elisabetta Canalis e Francesca Barra, hanno raccontato pubblicamente le loro storie, aiutando a sensibilizzare la società sul tema e ad eliminarne il taboo.
Abbiamo riassunto per voi i punti fondamentali sul tasso di rischio di un aborto spontaneo e abbiamo raccolto alcuni consigli su come affrontarlo.
Meghan Markle ha descritto la sua esperienza al New York Times, raccontando che la perdita di un figlio è un dolore insopportabile che in molti sperimentano, ma in pochi ne parlano.
Ogni donna elabora in maniera diversa questo tipo di esperienza.
Per molte, si tratta di un evento così traumatico da non riuscire ad accettarlo e reagiscono reprimendo il pensiero. Il peso psicologico che ne deriva può portare alla depressione.
Altre donne provano vergogna e hanno la sensazione di non “funzionare bene”. Si tormentano, cercando le ragioni dell’aborto in sé stesse e mettondo in discussione ogni loro azione nelle settimane che hanno preceduto l’aborto: forse non avrebbero dovuto mangiare quella cosa, oppure avrebbero dovuto fare meno esercizio. Altre donne ancora, al contrario, accusano sé stesse di non soffrire abbastanza per la loro perdita.
Non c’è una ricetta o una formula magica per affrontare questa esperienza nel modo giusto e non ci sono nemmeno delle fasi prestabilite che ogni donna do-vrebbe affrontare per superare il dolore. Tuttavia, gli esperti consigliano di assumere alcuni trattamenti che possono aiutare ad elaborare la perdita, come ad esempio lasciare spazio al proprio dolore, accettare il lutto e parlarne con persone e familiari.
Altrettanto utile è l’utilizzo di forum online dedicati alle donne che hanno subito un aborto spontaneo, dove ci si può scambiare consigli e si può parlare con chi ha vissuto esperienze simili. A volte, parlare con degli estranei può aiutare ad accettare una grande perdita.
Cause e tasso di rischio di un aborto spontaneo
Purtroppo, gli aborti spontanei sono ancora trattati come un argomento tabù nella nostra società. Per questo motivo, molte coppie e donne single che vogliono avere dei figli non sono nemmeno consapevoli del livello di rischio che caratterizza determinate fasi della gravidanza. Infatti, un aborto spontaneo si verifica in quasi il 20% delle gravidanze cliniche. Tuttavia, questa statistica non include gli aborti nelle prime settimane di gravidanza. Questo perché un aborto spontaneo all’inizio della gravidanza spesso passa inosservato.
Quando il rischio di aborto è più alto?
Il rischio di aborto spontaneo diminuisce con il progredire della gravidanza. Le prime quattro settimane sono considerate la fase critica della gravidanza, durante la quale la possibilità di perdere l’embrione sono pari al 30%. L’80% degli aborti si verifica in questo periodo e pertanto viene definito aborto precoce.
A partire dalla tredicesima settimana, potete finalmente tirare un sospiro di sollievo: avete superato la fase di maggior rischio. Molti futuri genitori scelgono di aspettare fino a questo momento prima di annunciare alla famiglia e agli amici di essere in dolce attesa.
Secondo una ricerca, il 43% delle donne subisce un aborto nel primo trimestre, mentre nelle settimane seguenti, le probabilità di un aborto spontaneo diminuiscono bruscamente, fino a ridursi del 3% nella diciassettesima settimana di gravidanza.
Anche l’età della futura mamma può influire sul rischio di aborto spontaneo, aumentando con l’avanzare dell’età. Mentre il rischio di aborto per le donne fino ai 25 anni è tra il 9% e il 17%, a partire dai 35 anni il rischio aumenta, fino a raggiungere il 24%.
Cosa scatena un aborto spontaneo?
Un aborto spontaneo può essere causato da diversi fattori scatenanti, come ad esempio una caduta, una dieta rigida o il consumo frequente di caffè, nicotina e alcol, oppure da un forte stress psicologico.
Ulteriori cause, identificabili attraverso un esame del sangue o un’ecografia, possono essere:
- Cause di tipo ormonale
L’equilibrio ormonale gioca un ruolo cruciale in gravidanza. Disturbi come la sindrome dell’ovaio policistico o l’insorgere di problemi alla tiroide possono indicare che il corpo non potrà portare a termine la gravidanza.
- Cause di tipo genetico
L’aborto può essere causato da una scorretta distribuzione dei cromosomi o da un malfunzionamento di questi. In questi casi, il corpo della donna riconosce che l’embrione non è abbastanza forte e sano per svilupparsi e pone fine autonomamente alla gravidanza in fase iniziale.
- Cause di tipo anatomico
In alcuni casi, l’aborto può essere determinato da anomalie congenite o da interventi chirurgici che possono limitare il funzionamento dell’utero.
- Cause di origine immunologica
È oltremodo possibile che il sistema immunitario della donna percepisca l’embrione appena concepito, come una potenziale fonte di pericolo. In tal caso, il sistema immunitario della donna incinta rigetta il nuovo corpo, causandone l’aborto spontaneo.
- Disturbi della coagulazione sanguigna (trombofilia)
La trombofilia, o trombosi, è un disturbo della coagulazione sanguigna che può portare all’occlusione delle vie vascolari. In gravidanza, nei soggetti affetti da trombosi, può versificarsi la formazione di coaguli a livello placentare, impedendo all’embrione di nutrirsi in maniera corretta.
- Cause infettive
Il verificarsi di un’infezione ad inizio gravidanza può essere la causa di un aborto spontaneo: la presenza di batteri e di convulsioni febbrili può scatenare delle contrazioni che portano al distacco dell’embrione.
- Aborto sine causa
A volte, sfortunatamente, non è possibile identificare le cause che determinano l’aborto.
Come capire che si è verificato un aborto spontaneo?
In situazioni di emergenza, il corpo invia segnali chiari. Ecco i sintomi che possono indicare che si è verificato un aborto spontaneo:
- crampi e dolori all’addome
- sanguinamento vaginale
- perdita di grumi e liquidi
Infine, alcune donne parlano di una sorta di sensazione negativa: si sono accorte semplicemente che qualcosa non andava. Consulta subito il tuo medico, se hai la sensazione che qualcosa non va.
In seguito ad un aborto, non ci sono difficoltà ad intraprendere una nuova gravidanza. Il verificarsi di un a‑borto spontaneo non sembra incidere sulla possibilità di un nuovo concepimento, anzi, alcuni esperti ritengono che il livello di fertilità di una donna dopo l’aborto spontaneo sia alta.
Naturalmente, il concepimento e la nascita di un bambino sano dipendono sempre da vari fattori come l’età, lo stile di vita, la dieta e lo stato di salute della mamma.
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